Il popolo che possiede le corazze rese tenaci dalle lacrime e dal suono dei flauti si rifugia in un luogo misterioso, probabilmente giudice del suo presente speso a rinnegare la propria identità.
I guerrieri nemici sono invincibili, perché in battaglia, con il solo sguardo gettato negli occhi, riescono ad avvolgere i cavalieri antagonisti con gli oscuri sentimenti nascosti nel cuore di quest’ultimi.
L’autentica speranza risiede in una bimba che, diventata ragazza, dovrà avventurarsi in un viaggio quasi disperato sino alle terre sconosciute e silenziose di un regno nemico, un viaggio capace d’introdurla tanto nella tragedia quanto nell’ambiguità di alcuni suoi compagni d’avventura.
Fra regni che si aggiungono nella scacchiera di castelli e luoghi animati, creature fatate ignorate dai protagonisti, identità che si mescolano fra loro, amori che camminano sul ciglio della disperazione, tutto nel racconto s’intreccia e rimane in bilico, scuotendo il lettore con tanti e tali colpi di scena da fargli smarrire ogni previsione sulle caratteristiche del percorso disegnato dal libro.