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La spada della verità: Pietra delle lacrime

Eh raga, vi racconto un episodio: ero in quel mercatino dell’usato vicino al paese, sapete, dove ogni tanto si trovano vere chicche tra libri polverosi e vecchie mappe. Stavo cercando qualche nuova lettura da portarmi dietro durante le mie solite scorribande in campagna — che, tra l’altro, sono il mio rifugio preferito per immergermi nelle storie fantasy, lontano dal caos della città. Ed ecco che mi imbatto in “La spada della verità: Pietra delle lacrime” di Terry Goodkind, edizione Fanucci, con una copertina che sembrava gridare “prendimi!”. Da nerd della carta come sono (ebook? No grazie, la copertina deve farsi ammirare e il profumo della carta è sacro), non ho resistito. E così ho iniziato questa avventura che, ve lo dico, non è stata per niente banale.

Trama de “La spada della verità: Pietra delle lacrime” di Terry Goodkind in breve (senza spoiler)

Il libro riprende le gesta di Richard Cypher, il giovane Protagonista che già nel primo volume è stato catapultato in un mondo dove magia e destino si intrecciano senza tregua. In “Pietra delle lacrime”, Richard si avventura in un viaggio cruciale per il suo percorso di crescita e per il destino dell’intero mondo conosciuto. La pietra delle lacrime, un artefatto leggendario dotato di poteri magici immani, diventa il fulcro attorno a cui ruotano molteplici sottotrame: da una parte l’addestramento di Richard per diventare un vero combattente e mago, dall’altra le intricate manovre politiche dei regni confinanti che minacciano la fragile pace.

Non mancano incontri con personaggi chiave, come Kahlan Amnell, la donna dal passato misterioso che condivide con Richard un legame profondo, e Zedd, il vecchio mago saggio e un po’ burbero che più di una volta ti fa pensare “ma questo è il vero Gandalf del libro!”. La narrazione si dipana tra momenti di azione mozzafiato, duelli magici e riflessioni sulla natura del potere e della verità. Senza scendere troppo nei dettagsli per non rovinarvi il piacere della scoperta, vi dico solo che il ritmo del racconto è ben bilanciato, con pagine di pura tensione alternate a pause più intime e introspettive, dove si approfondiscono i rapporti tra i personaggi e si svelano i segreti più nascosti.

Il viaggio di Richard si trasforma così in un vero e proprio percorso iniziatico, ma anche in una lotta contro forze oscure che sembrano voler manipolare il destino del mondo. Le battagslie, sia fisiche che mentali, sono descritte con grande cura, e la magia non è mai un semplice espediente ma un elemento che si intreccia con la storia personale di ogni Protagonista.

Perché è un must per i fan del fantasy

Se siete come me, che amate perdervi in mondi ben costruiti dove ogni dettaglio – dalle leggi della magia alle strutture sociali – ha un senso preciso, questo libro fa per voi. Terry Goodkind non è un autore che si limita a scrivere avventure: costruisce un universo coerente e complesso, con una mitologia tutta sua che richiama, ma non imita, i grandi classici come Tolkien o Jordan. La sua scrittura è chiara e coinvolgente, con un tocco di ironia che rende la lettura scorrevole anche nei passaggi più intensi.

Un altro motivo per cui “Pietra delle lacrime” è un must è il modo in cui Goodkind tratta il tema della verità e del potere, con una profondità che ricorda un po’ le riflessioni di Pratchett nei suoi mondi surreali, anche se con un tono decisamente più serio e oscuro. Se vi è piaciuto “La Ruota del Tempo” di Robert Jordan o le saghe di Brandon Sanderson, troverete in questo libro un compagno di viaggio altrettanto valido, con una dose sana di epicità e introspezione.

Va anche detto che la saga de “La spada della verità” ha ispirato una serie TV – magari non un capolavoro come certi adattamenti Netflix, ma comunque interessante per chi vuole vedere in azione i personaggi più iconici. Insomma, se siete appassionati di fantasy epico con una buona dose di magia e politica, questa saga non può mancare nella vostra libreria di carta (eh già, niente ereader qui!).

Analisi dei personaggi

Protagonista: Richard Cypher
Richard è il classico eroe che però non è mai piatto o perfetto. Nel corso di “Pietra delle lacrime” lo vediamo crescere non solo nelle abilità combattive e magiche, ma anche nella sua capacità di prendere decisioni difficili e di affrontare dubbi morali. La sua evoluzione è credibile e ben raccontata, con momenti in cui si intravede il peso della responsabilità che grava su di lui. Non è il tipico “eletto” che sa tutto fin da subito, ma un ragazzo che impara dagli errori e si forgia nel fuoco delle battagslie.

Antagonista/Mondo
Il nemico in questa storia non è un semplice cattivo monodimensionale: è una forza oscura e complessa, spesso incarnata da personaggi con motivazioni proprie e un passato che li rende più umani e meno stereotipati. Il mondo in cui si muovono Richard e compagni è altrettanto sfaccettato: un intreccio di regni, culture e magie che non sempre sono in equilibrio, creando così un ambiente ricco di tensioni e sorprese. Questa complessità rende la storia più intrigante e meno prevedibile.

Temi, atmosfere e lingue perdute

La magia in “La spada della verità” non è un semplice trucco da prestigiatore, ma un elemento profondamente radicato nell’universo narrativo. Goodkind esplora temi importanti come il potere e la sua responsabilità, la verità come forza liberatrice ma anche come fardello. Non mancano riferimenti al folklore e alle leggende che sembrano uscite da un antico libro di miti dimenticati, creando un’atmosfera che ricorda un po’ le storie di Ursula K. Le Guin o le saghe nordiche che tanto adoro (e che, ne sono sicuro, piacciono anche a Gimli, se fosse qui a leggere).

Per gli appassionati di lingue scomparse, pur non essendoci un sistema linguistico complesso come in Tolkien o in Pratchett, si avverte una cura particolare nel modo in cui vengono introdotti termini e nomi antichi, quasi a voler suggerire un passato lontano e misterioso, magari perduto nel tempo. Questo contribuisce ad ampliare la profondità del mondo creato, facendolo sembrare vivo e credibile.

L’ambientazione è variegata: dalle foreste oscure ai castelli imponenti, fino a terre selvagge e inesplorate. Ogni luogo ha la sua storia e le sue leggi, e si percepisce il legame stretto tra magia, politica e natura. È un mondo dove ogni decisione ha conseguenze, e dove la linea tra bene e male è spesso sfumata.

Voto finale ⭐⭐⭐⭐☆

Dunque, dopo aver chiuso l’ultima pagina di “Pietra della lacrima”, posso dire che questo libro mi ha davvero preso. Non è perfetto – qualche pagina si perde in descrizioni un po’ prolisse, e a volte la narrazione potrebbe essere più serrata – però la forza della storia e la profondità dei personaggi compensano ampiamente questi piccoli difetti. Più di una volta mi sono ritrovato a pensare a Richard come a un fratello di avventure, e a immaginare Gaspode (il mio bassotto, per chi non lo sapesse) che cerca di scovare la Pietra della lacrima nel giardino di casa (spoiler: niente da fare, almeno per ora).

La combinazione di azione, magia e riflessioni filosofiche sulla verità e il potere rende questo libro più di una semplice lettura estiva: è un viaggio che ti fa riflettere e ti tiene incollato alle pagine. La scrittura di Goodkind ha un ritmo piacevole e uno stile diretto che si adatta bene a chi, come me, ama immergersi in letture fantasy senza perdersi in troppi ghirigori.

Se dovessi dare un voto, gli darei quattro stelle su cinque, per il valore complessivo dell’opera e la capacità di creare un mondo che ti rimane dentro. Consiglio questo libro soprattutto a chi ama le saghe epiche e i protagsonisti con una crescita ben delineata, un po’ come quando ti senti un po’ un novellino in D&D ma con il potenziale per diventare un campione.

A chi lo consiglio

Se siete appassionati di fantasy epico, con un mix di magia, politica e personaggi che evolvono davvero, “Pietra della lacrima” fa per voi. È perfetto per chi ama quelle storie che ti fanno sognare mondi lontani ma che ti offrono anche spunti di riflessione sul senso della giustizia e del potere. E ovviamente per chi, come me, preferisce il libro di carta, da tenere bene in vista sulla scrivania o sul comodino.

Ragazzi, fatemi sapere nei commenti se lo avete letto o se avete altri suggerimenti di lettura incrociata: magari qualcosa che unisca l’epicità di Goodkind con la profondità di Tolkien o la comicità di Pratchett? Sono sempre pronto a scoprire nuovi mondi!

Cenni sull’autore

Terry Goodkind è uno scrittore statunitense nato nel 1948, noto soprattutto per la serie “La spada della verità”, che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Prima di diventare autore full-time, ha lavorato in vari campi, ma la sua passione per la narrativa fantasy lo ha portato a creare un universo ricco e articolato, che ha influenzato molti lettori e appassionati del genere. La sua scrittura è spesso caratterizzata da un mix di avventura, filosofia e riflessioni morali, che rendono le sue opere più di una semplice lettura di evasione.

La saga

“La spada della verità” è una saga composta da diversi volumi, e “Pietra della lacrima” è il secondo libro della serie principale. L’ordine di lettura è:

1. “L’ultimo confine” (Wizard’s First Rule)
2. “Pietra delle lacrime” (Stone of Tears)
3. “Il sangue della pietra” (Blood of the Fold)
4. “Il tempio delle ombre” (Temple of the Winds)
…e così via.

Consiglio sempre di iniziare dal primo volume per non perdere il filo della storia.

Link all’acquisto

Se vi ho convinto e volete portarvi a casa questa avventura, qui trovate il link per l’acquisto:

Ecco fatto, ragazzi. Ora non vi resta che armare la vostra fantasia e tuffarvi in questo mondo epico, magari con una birretta e Gaspode che vi fa compagnia. Alla prossima recensione, e ricordate: mai sottovalutare il potere di un buon libro di carta!