Vi racconto un episodio veloce ma significativo: ero in una delle mie solite gite in campagna, seduto sotto un albero a leggere all’aperto (sapete com’è, aria fresca, sole che scotta giusto il minimo), quando un mio amico nerd londinese mi ha passato il suo vecchio “Lo Hobbit”, dicendo: “Provalo, è roba da veri nerd, e poi c’è pure tanto da imparare!”. E così ho fatto, prendendo in mano il volume edito da Bompiani, con quella copertina che già ti fa viaggiare con la fantasia. Da lì, è stato un viaggio epico, e oggi vi racconto perché questo libro è un vero gioiellino da avere nella propria libreria di carta (ebook? Ma che schifezza, dai!).
Trama de Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien in breve (senza spoiler)
Allora, “Lo Hobbit” è praticamente il racconto di un’avventura incredibile, che parte quasi per caso con Bilbo Baggins, un hobbit piuttosto tranquillo e amante della sua vita comoda nella Contea. Ma come spesso succede nelle storie fantasy più belle, la quiete viene spezzata da un incontro improvviso: Gandalf il mago e tredici nani bussano alla sua porta con un piano pazzesco — andare a riprendersi un tesoro custodito da un drago spaventoso chiamato Smaug.
La trama si sviluppa lungo un viaggio pieno di insidie, incontri bizzarri e misteriosi, e tappe che sembrano uscite da un sogno (o da un incubo, a volte). Bilbo si trova così coinvolto in situazioni che mettono alla prova il suo coraggio, la sua astuzia e la sua lealtà, mentre il gruppo di nani, guidato dal coraggioso Thorin Scudodiquercia, cerca di riconquistare il proprio regno perduto sotto la Montagna Solitaria.
Tra le sottotrame più interessanti ci sono gli incontri con creature leggendarie come troll, elfi, goblin e persino Gollum, che regala una delle scene più iconiche della letteratura fantasy (e no, non vi spoilero il famoso incontro con l’anello!). Il viaggio non è solo fisico, ma anche interiore, con Bilbo che cresce, cambia e scopre lati di sé che nemmeno immaginava.
Il racconto è perfettamente bilanciato tra momenti di azione, humor e descrizioni paesaggistiche che ti fanno sentire dentro la Terra di Mezzo. Insomma, un vero classico che non perde mai fascino, anche a distanza di decenni.
Perché è un must per i fan del fantasy
Se ti piace il fantasy, Lo Hobbit è praticamente un obbligo da leggere. Tolkien non ha solo creato un’avventura, ma un intero mondo — la Terra di Mezzo — con una profondità e una coerenza che pochi autori riescono ad eguagliare. Il world-building è così dettagliato che ti sembra di poterci vivere davvero, con mappe, lingue inventate, storie antiche e culture diverse.
Lo stile di Tolkien è unico: semplice ma evocativo, con quella capacità di raccontare favole che incantano grandi e piccini. Se ti è piaciuto Neil Gaiman per le atmosfere fiabesche o Patrick Rothfuss per la magia e la poesia, qui trovi un punto di partenza che ha influenzato tutto il fantasy moderno.
In più, Lo Hobbit ha ispirato una serie di film molto discussi (ma che comunque hanno contribuito a far conoscere quest’opera a un pubblico vastissimo) e fa da prologo alla trilogia del Signore degli Anelli, che è un altro capolavoro imprescindibile. Insomma, senza Lo Hobbit, niente Aragorn, Frodo o Legolas, e questo già dovrebbe farvi capire quanto peso ha nella storia del fantasy.
Analisi dei personaggi
Protagonista: Bilbo Baggins
Bilbo è il tipico eroe riluttante: all’inizio è un hobbit pigro e abitudinario, che ama la pace e la buona tavola (vi ricorda qualcuno? Io ci rivedo me stesso quando sto a casa con Gaspode a fianco). Ma durante il viaggio si trasforma, diventando coraggioso, astuto e persino un po’ furbo. La sua crescita personale è al centro del romanzo, e lo rende un personaggio con cui è facile empatizzare, soprattutto se come me amate vedere gli underdog spaccare tutto.
Antagonista/Mondo: Smaug e la Terra di Mezzo
Smaug è il classico drago che incarna il potere distruttivo e l’avidità, ma non è solo lui a fare da antagonista: il mondo intorno a Bilbo è pieno di pericoli, dalla natura selvaggia ai nemici nascosti. La Terra di Mezzo è un personaggio a sé, con le sue leggi, le sue storie e i suoi misteri, che aggiungono complessità al racconto e lo rendono avvincente sotto ogni punto di vista.
Temi, atmosfere e lingue perdute
Lo Hobbit è una miscela perfetta di magia, folklore e politica in miniatura. La magia qui non è mai esagerata o invadente, ma si sente in ogni dettaglio: dagli incantesimi di Gandalf alle creature mitiche che popolano il viaggio. C’è anche un bel po’ di riflessione sulla natura dell’avidità, del potere e dell’amicizia, temi eterni che Tolkien tratta con la delicatezza di chi conosce bene il mito e la storia.
Poi, da nerd delle lingue scomparse, non posso non sottolineare il lavoro di Tolkien come filologo: molte lingue inventate, come il quenya e il sindarin degli elfi, hanno radici profonde e regole precise. Lo Hobbit è il biglietto d’ingresso a questo mondo linguistico, che poi si sviluppa nel Signore degli Anelli e oltre. La sua atmosfera è intrisa di miti nordici e inglesi, ma anche di tradizioni popolari che Tolkien ha saputo rielaborare con genio.
Il folklore è ovunque: dalle canzoni dei nani alle leggende narrate lungo il cammino, tutto contribuisce a creare un senso di meraviglia e autenticità che rende la lettura un’esperienza coinvolgente e quasi “sacra” per i fan del genere.
Voto finale ⭐⭐⭐⭐⭐
Lo Hobbit è un libro che ti rimane dentro, uno di quelli da leggere e rileggere, da tenere sul comodino o nello zaino quando vai in campagna con Gaspode (il mio cane, che ha un nome figo ispirato al cane di Pratchett, mica pizza e fichi). La narrazione scorre liscia come l’olio, i personaggi sono indimenticabili e il mondo che Tolkien crea è così vivo da farti dimenticare dove sei.
Non è solo un libro per ragazzi, come molti pensano, ma un vero e proprio capolavoro che ha segnato la storia del fantasy. Ogni pagina è un invito all’avventura, alla scoperta e alla magia, e nonostante sia stato scritto quasi un secolo fa, mantiene ancora oggi una freschezza incredibile.
Se siete come me che preferite il libro di carta, quello con la copertina illustrata di Bompiani è una bomba: ti fa venire voglia di toccarlo, di sfogliarlo lentamente, di sottolineare frasi e di annotare pensieri ai margini. Per me, un 5 stelle pieno, senza se e senza ma. E ora, scusate, ma vado a controllare che Gaspode non abbia nascosto qualche libro dietro al divano…
A chi lo consiglio
Se siete appassionati di fantasy, avventurieri, amanti delle saghe epiche e delle storie di crescita personale, Lo Hobbit fa proprio al caso vostro. È anche un ottimo punto di partenza se volete entrare nel mondo di Tolkien senza buttarvi subito nel Signore degli Anelli, che è più tosto (ma altrettanto fantastico).
E voi? L’avete letto? Qual è il vostro personaggio preferito? O magari avete consigli di lettura incrociata da darmi? Scrivetemi nei commenti, mi raccomando! Qui si parla di libri, draghi e magia, ma anche di chiacchiere nerd tra amici.
Cenni sull’autore
John Ronald Reuel Tolkien, nato nel 1892 in Sudafrica da famiglia britannica, è stato un filologo, linguista e professore universitario a Oxford. La sua passione per le lingue antiche e la mitologia europea ha dato vita a un universo narrativo unico, la Terra di Mezzo, che include Lo Hobbit (1937) e Il Signore degli Anelli (1954-55). Tolkien è considerato il padre del fantasy moderno, con un’influenza che va ben oltre la letteratura, toccando cinema, giochi di ruolo e cultura pop in generale.
La saga
Lo Hobbit è il prequel della celebre saga de **Il Signore degli Anelli**. L’ordine consigliato di lettura è:
1. Lo Hobbit
2. Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello
3. Il Signore degli Anelli: Le Due Torri
4. Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re
Link all’acquisto
Se vi ho convinto, ecco il link per prendere la vostra copia di “Lo Hobbit” edito da Bompiani (e ricordatevi: carta, sempre carta!):
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E niente, ragazzi, spero che questa recensione vi sia piaciuta! Alla prossima avventura letteraria, con Gaspode a fianco e la testa piena di draghi e magie!
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