Ve lo dico subito, non è che ogni giorno mi capita di imbattermi in un libro che mi fa viaggiare così lontano con la fantasia… Eppure, è proprio così che è andata con “La sedia d’argento“, quarto (o sesto, dipende da come la si legge) volume delle “Cronache di Narnia” di C.S. Lewis. L’ho riscoperto una sera d’inverno, seduto sul mio solito angolo di campagna, con Gaspode che russava vicino a me e una torcia per illuminare le pagine. Uno di quei momenti in cui ti rendi conto che un libro di carta ha un sapore unico, mica come gli ebook freddi e senza odore di magia. Se siete come me, amanti del fantasy che profuma di vecchie pagine e avventure epiche, restate qui che vi racconto tutto.
Trama de “Le Cronache di Narnia: La sedia d’argento” in breve (senza spoiler)
La storia si apre con due ragazzi inglesi, Eustace Scrubb (che già conosciamo da un libro precedente) e Jill Pole, catapultati nel magico mondo di Narnia da un misterioso invito. Questa volta la missione è tutt’altro che semplice: dovranno trovare un principe scomparso, erede legittimo del trono di Narnia, che è stato rapito e nascosto da qualche parte nelle oscure terre a nord. Lewis costruisce una trama dove il pericolo è costante, ma non mancano momenti di humor e tenerezza.
Il viaggio dei protagonisti si sviluppa attraverso una serie di prove che mettono alla prova coraggio, astuzia e lealtà. Incontrano creature magiche, animali parlanti (che, per chi come me ha un cane, sono sempre il top) e antichi misteri. La narrativa non si limita alla ricerca del principe, ma si intreccia con temi più ampi, come la lotta tra il bene e il male, il valore dell’amicizia e il peso delle responsabilità. I personaggi secondari, dal saggio Puddleglum alla malefica regina che tiene in scacco la regione, sono ben caratterizzati e aggiungono profondità alla storia.
Il ritmo è incalzante e non ti lascia mai un attimo di respiro, ma Lewis sa anche rallentare nei momenti giusti per farci assaporare la magia di Narnia, con descrizioni vivide e paesaggi che sembrano usciti da un dipinto. E nonostante l’atmosfera fiabesca, il libro non evita di affrontare temi più cupi e complessi, rendendo la lettura coinvolgente anche per i lettori più “grandicelli”. Insomma, è un’avventura che mescola sapori di un’epoca passata con tensioni moderne, perfetta per chi ama i fantasy con un’anima profonda.
Perché è un must per i fan del fantasy
Se sei uno di quelli che, come me, si sono persi tra le pagine di Tolkien o hanno costruito interi mondi in D&D, “La sedia d’argento” è un’autentica chicca. Il world-building di Lewis è un esempio magistrale di come si possa creare un universo coerente e affascinante senza perdersi in troppe complicazioni. Narnia è un luogo dove la magia è palpabile, ma non invadente, e ogni angolo ha una sua storia da raccontare.
Lo stile di Lewis è semplice ma estremamente evocativo, un equilibrio perfetto tra narrazione per ragazzi e profondità filosofica. Se ti è piaciuto “Il Mago di Earthsea” di Ursula K. Le Guin, troverai in Narnia quella stessa capacità di mescolare avventura e riflessione, con un tocco di spiritualità che rende il tutto ancora più coinvolgente.
Inoltre, la saga di Narnia ha ispirato numerosi adattamenti cinematografici e televisivi, che hanno portato il mondo di Lewis a un pubblico ancora più vasto. Anche se il film de “La sedia d’argento” non è ancora arrivato, la serie TV in sviluppo promette di fare faville. Insomma, un must per chi vuole immergersi in un fantasy classico ma sempre attuale, che ha influenzato decine di autori e creatori di mondi.
Analisi dei personaggi
Protagonista: Eustace e Jill sono un duo che funziona alla grande. Eustace, che già conoscevamo come un ragazzino un po’ svampito e antipatico, qui evolve davvero: impara il valore del coraggio e della responsabilità, diventando un vero eroe in progress. Jill, invece, è una protagonista forte e determinata, che porta una ventata di freschezza e realismo nella storia. La loro amicizia e collaborazione sono il cuore pulsante del libro.
Antagonista/Mondo: La regina malvagia e il mondo oscuro che controlla sono affascinanti nella loro complessità. Non sono semplicemente cattivi per il gusto di esserlo, ma rappresentano forze che mettono alla prova la volontà dei protagonisti. Il mondo di Narnia, con le sue leggi magiche e le sue creature, è un antagonista vivo, che sfida continuamente chi vi si avventura.
Temi, atmosfere e lingue perdute
Lewis non è solo un narratore di avventure, ma un vero e proprio tessitore di miti. In “La sedia d’argento”, la magia si intreccia con temi di politica, folklore e la ricerca dell’identità. La lotta per trovare il principe scomparso riflette un desiderio più grande di ordine e giustizia in un mondo in crisi, un tema che risuona anche nelle nostre storie moderne.
Le atmosfere sono spesso cupe e misteriose, soprattutto quando i protagonisti si addentrano nelle terre oscure e nei boschi incantati, evocando quel senso di meraviglia mista a timore tipico delle fiabe antiche. E qui entra in gioco la mia parte nerd di lingue scomparse: Lewis usa termini e nomi che richiamano il gaelico, il norreno e altre lingue perdute, creando un’aura di autenticità e mistero che solo un appassionato come me può apprezzare davvero.
Inoltre, “La sedia d’argento” è collegato agli altri libri di Narnia, che formano un vero e proprio universo narrativo parallelo al nostro, dove tempo e spazio si piegano e si intrecciano, un po’ come in “Mondo Disco” di Pratchett, con cui il mio cane Gaspode ha un legame ideale (ma questa è un’altra storia). Insomma, Lewis costruisce un mondo che non è solo magico, ma anche filosofico e profondamente umano.
Voto finale
⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5 stelle)
Ve lo dico schietto: “La sedia d’argento” è uno di quei libri che ti rimangono dentro, non solo per la storia, ma per il modo in cui ti fa riflettere. È un’avventura epica, sì, ma anche un viaggio nell’anima, con personaggi che crescono e paesaggi che sembrano usciti da un sogno (o da una mappa di D&D ben fatta). C.S. Lewis ha quel dono raro di parlare a più livelli: i più piccoli possono godersi la favola, i più grandi trovano spunti per riflessioni profonde.
Personalmente, ho amato la tenacia di Jill e la trasformazione di Eustace, due ragazzi che imparano a fronteggiare le proprie paure e a lottare per ciò che è giusto. La magia non è mai fine a se stessa, ma sempre legata a un significato più grande, e questo è un dettaglio che pochi autori sanno gestire con maestria.
Poi, diciamocelo, leggere un libro così su carta, con una bella copertina illustrata che ti fa venir voglia di sfogliarlo anche solo per guardarla, è un’esperienza che nessun ebook potrà mai darti. E se siete come me, uno che magari in campagna si perde a immaginare di combattere al fianco di Gimli o di esplorare le terre di Narnia con Gaspode al guinzaglio, questo libro è un vero tesoro.
A chi lo consiglio
Se sei un fan del fantasy classico, ami le storie con personaggi ben costruiti e ti piace perderti in mondi dove magia e realtà si mescolano, questo libro fa per te. Se ti piacciono le letture che ti fanno pensare ma anche sognare, e non disdegni un bel libro di carta da tenere in mano invece di uno schermo, “La sedia d’argento” è un investimento sicuro. E se ti va, scrivimi nei commenti: quali sono i tuoi libri fantasy preferiti? Hai mai letto Narnia? Che ne pensi di mettere a confronto Lewis con Tolkien o Pratchett? Dai, fammi sapere!
Cenni sull’autore
Clive Staples Lewis, noto semplicemente come C.S. Lewis, è stato un accademico, scrittore e critico letterario britannico del XX secolo. Nato nel 1898, è celebre soprattutto per le sue opere di narrativa fantastica e per i suoi scritti cristiani. Le “Cronache di Narnia” sono la sua serie più famosa e hanno segnato profondamente la letteratura fantasy per ragazzi, grazie alla capacità di unire avventura, mitologia e temi spirituali.
La saga
“Le Cronache di Narnia” sono composte da sette volumi, che possono essere letti in due ordini: cronologico o di pubblicazione. L’ordine cronologico è:
1. “Il nipote del mago”
2. “Il leone, la strega e l’armadio”
3. “Il cavallo e il ragazzo”
4. “La sedia d’argento”
5. “Il principe Caspian”
6. “Il viaggio del veliero”
7. “L’ultima battaglia”
9. Link all’acquisto
Se ti ho convinto a dare una chance a questo gioiellino di carta, eccoti il link per comprarlo su Amazon:
E niente, ragazzi, io torno a leggere con Gaspode che mi guarda come a dire “Ancora un capitolo, per favore!”. Alla prossima avventura letteraria!